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Macchie sui denti: perchè si formano? Come rimediare?

Capita molto spesso che il paziente si rivolga al dentista perché nota delle antiestetiche colorazioni sui denti che molto generalmente vengono definite “macchie sui denti”. Si tratta di pigmentazioni di varia dimensione (dal semplice puntino fino a comprendere tutta la superficie del dente) e di vario colore (dal nero, al marrone, al giallastro, al biancastro, al violetto, all’azzurro anche se predominano i colori più scuri) e che sono riconducibili a varie cause in diversi momenti della vita.

PERCHE’ SI FORMANO LE MACCHIE SUI DENTI?

Esistono moltissimi tipi di macchie sui denti. Possiamo identificarle in base al colore e alla causa che le hanno provocate. Tra le cause più comuni annoveriamo quelle color nerastro e marrone scuro provocate dai processi cariosi. La carie “mangiando” lo smalto e la dentina, man mano che penetra in profondità del dente, provoca una colorazione che è più scura procedendo verso il centro del dente. Un’altra causa molto frequente è il depositarsi di nicotina sulla superficie dei denti (sopratutto per chi fuma il sigaro) con una colorazione fortemente giallastra o marrone scuro. Anche l’assunzione in alte dosi di cibi e bevande colorate (caffè, tè, etc) provocano una colorazione giallastra. Naturalmente la cattiva o insufficiente igiene orale non fanno altro che peggiorare la situazione con la deposizione di tartaro. La fluorosi (malattia del fluoro) ovvero la mancanza oppure l’eccesso di fluoro determina una colorazione dei denti (caratteristiche sono le cosiddette “macchie gessose” di colore biancastro o marroncino chiaro). Cause iatrogene invece sono quelle dovute alle cure canalari in cui il dente privo di polpa e di vitalità (si dice che il dente “è morto”) per cui progressivamente la superficie si scurisce e quelle provocate dall’assunzione di particolari antibiotici (soprattutto le tetracicline) durante la fase dello sviluppo oppure durante la gravidanza con passaggio di molecole di antibiotico dalla madre al feto. Nell’età adulta può anche avvenire con l’assunzione di un antibiotico detto minociclina. Altre cause iatrogene sono riconducibili a vecchi restauri protesici (capsule e ponti) e alle otturazioni in amalgama (che rilasciano metalli pesanti e che vanno a “tatuare” in maniera permanente smalto del dente e gengive vicine). Infine l’uso eccessivo di colluttori contenenti alti dosi di clorexidina (oltre lo 0,12%) possono causare colorazioni sui denti e sulla lingua.

COME RIMEDIARE ALLE MACCHIE SUI DENTI

Il tipo di trattamento da intraprendere dipende dalla causa che ha determinato il problema, dalla quantità di superficie interessata e dalla profondità ove si localizza la discromia. Se il problema è superficiale e semplicemente dovuto al depositarsi di sostanze che non hanno intaccato lo smalto, quindi essenzialmente per una scarsa igiene, allora sarà sufficiente effettuare delle sedute di igiene orale professionale per eliminare l’inestetismo (usando tecniche di micro abrasione con bicarbonato di calcio fino ad arrivare allo sbancamento con lampade o laser). Se la macchia è causata da una carie ovviamente si dovrà seguire una terapia odontoiatrica restaurativa nell’ambito della conservativa con otturazioni o ricostruzioni. Se invece la causa è profonda e non eliminabile e se le macchie interessano tutta la superficie del dente l’unico modo sarà quello di ricorrere alla protesi con faccette in ceramica oppure capsule in oro – porcellana. Poi l’utilizzo quotidiano di spazzolino abbinato a un dentifricio specifico, l’uso di un collutorio senza clorexidina e del filo interdentale garantiranno una giusta prevenzione e il mantenimento nel tempo dei risultati ottenuti.