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Gli errori da evitare quando si lavano i denti

Lavarsi i denti può sembrare un’azione banale, ci sono però alcuni errori che potrebbero influire sull’igiene dentale e la salute di bocca e gengive. Prima di vedere come lavare i denti in modo corretto, vediamo di sfatare alcuni falsi miti dell’igiene orale. Per aiutarci in questo compito partiamo da alcune informazioni date in occasione di un incontro organizzato dall’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (Andi). L’evento “Vivi sano‚ mantieni la tua bocca in salute”, dedicato alla prevenzione, si è tenuto presso la sede dell’Enpam (Ente nazionale di previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri).

Un’indagine della Fdi – World dental federation (Federazione dentaria internazionale), condotta in 12 paesi su un campione di oltre 12 mila persone, ha rilevato che ci sono diversi comportamenti che si pensano corretti ma che in realtà non hanno alcuna valenza scientifica. Fra tutti ci sono tre abitudini molto ricorrenti:

  1. Lavarsi i denti subito dopo aver mangiato;
  2. Sciacquarsi la bocca con l’acqua per liberarsi del dentifricio;
  3. Bere succhi di frutta pensando che siano meno dannosi delle bibite gassate.

 

Quando lavare i denti? Nell’ambito della ricerca è emerso che più della metà del campione intervistato, circa il 56 per cento, ritiene importante lavarsi i denti appena finito di mangiare. Questo mito si è diffuso anche a causa delle numerose informazioni, spesso non accurate, che si possono trovare in giro per la rete. Il consiglio dei dentisti è quello di aspettare almeno 30 minuti dopo ogni pasto prima di iniziare a spazzolare i denti.

Il dentifricio è pericoloso se ingerito? Il dentifricio non dovrebbe mai essere ingerito, durante il lavaggio dei denti se ne possono però ingerire piccole quantità senza alcun pericolo per la salute. Per i bambini sotto i sei anni è bene che siano i genitori a mettere una piccola quantità di dentifricio sullo spazzolino, in questo modo si evita un eventuale rischio di fluorosi (una condizione patologica che si manifesta con una continua e regolare ingestione di dosi eccessive di fluoro). Per “paura” del dentifricio, ben il 68 per cento del campione intervistato ritiene si debba sciacquare la bocca con acqua per togliere il residuo di dentifricio, in realtà si tratta di un errore da evitare. I dentisti sconsigliano infatti il risciacquo con acqua e suggeriscono semplicemente di sputare il dentifricio in eccesso. Con il risciacquo si elimina il rivestimento protettivo al fluoro lasciato dal dentifricio, alcuni specialisti consigliano addirittura di evitare per almeno mezz’ora tutti i liquidi dopo che ci si è lavati i denti.

Le bibite gasate danneggiano i denti? Ormai quasi tutti sanno che le bibite gasate possono danneggiare i denti, più di una persona su tre di quelle coinvolte nell’indagine ritiene però i succhi meno dannosi e li predilige alle prime. È bene però evidenziare che sia le bibite gasate che i succhi presentano un alto livello di zuccheri e possono quindi causare la carie. Alcuni ritengono le bibite gasate più pericolose per via degli acidi che contengono, nella maggior parte dei casi l’effetto di queste sostanze sui denti viene però neutralizzato in modo naturale dalla saliva. In determinate situazioni questo effetto protettivo può però essere meno efficiente, molto dipende infatti dalle caratteristiche individuali che possono differire per concentrazione e composizione della saliva.

Come proteggere i denti dalle bevande acide e zuccherate? Quando le bevande entrano in contatto con il nostro cavo orale, rispetto ai cibi solidi, permangono per un periodo molto breve nell’ambiente. Possiamo quindi dire che il loro effetto sui denti è inferiore ma non nullo. Per diminuire ulteriormente i possibili effetti possiamo seguire 5 semplici consigli per limitare l’effetto delle bevande sui denti:

  • Potrebbe sembrare scontato ma il primo consiglio è quello di evitare le bevande che contengono zucchero e acidi. Per placare la sete, o passare del tempo in compagnia, meglio scegliere altri liquidi quali: acqua, latte tisane e infusi.
  • Sopratutto fuori dai pasti, è importante ridurre l’assunzione di bevande gassate. Se si consumano all’interno di un pasto vi è una maggiore produzione di saliva che aiuta a contrastare l’acidità delle bibite.
  • Quando si sorseggiano bibite gassate bisognerebbe ridurre la loro permanenza in bocca, questo perché esporrebbe i denti alle sostanze acide per un periodo più lungo. Se uno è sovrappensiero, per esempio quando si guarda la televisione, potrebbe capitare che dopo un sorso, prima di deglutire, si lasci il liquido più a lungo in bocca.
  • Gli esperti sconsigliano l’utilizzo dello spazzolino subito dopo aver bevuto bibite gassate, le ragioni sono due: una è relativa all’indebolimento della superficie dei denti per via dell’acido, l’altra riguarda l’effetto anestetizzante che potrebbe comportare una maggiore pressione dello spazzolino sulle gengive.
  • L’ultimo consiglio, valido sopratutto se si bevono bibite gasate fuori pasto, è quello di bere qualche sorso di acqua (magari con una piccola aggiunta di bicarbonato) dopo la bevanda. Questo consiglio vale anche dopo aver mangiato dei dolci, l’acqua aiuta infatti ad eliminano parte degli zuccheri che possono favorire la formazione della carie.

 

Oltre ai tre punti a cui abbiamo deciso di dedicare un’ampia parte di approfondimento in questo articolo, nel corso dell’indagine della World Dental Federation sono emersi altri aspetti altrettanto importanti per la salute dei denti. Solo il 28 per cento degli intervistati è consapevole che un consumo moderato di alcolici aiuta a preservare la salute orale. Quasi il 70 per cento, una percentuale si alta ma con ampi margini di miglioramento, riconosce che un consumo eccessivo di zuccheri è dannoso per la salute. Il 66 per cento sa che bisogna evitare il fumo per non avere problemi di salute orale (per maggiori informazioni vi consigliamo la lettura dell’articolo Danni provocati dal fumo: denti). Circa il 77 per cento sa che è consigliabile fare una visita odontoiatrica una volta l’anno, solo il 52 per cento afferma però di seguire questa regola.

Giovanni Evangelista Mancini, presidente dall’Associazione Nazionale Dentisti Italiani e Medico – Chirurgo specializzato in Odontostomatologia e in Ortognatodonzia, spiega che una buona salute orale è molto più di un bel sorriso. Esistono diversi studi scientifici che hanno messo in relazione una scarsa salute orale con una serie di patologie quali: diabete, malattie cardiovascolari, cancro al pancreas, polmonite e Alzheimer.

È importante capire fin dai primi anni di vita quali sono le buone abitudini da seguire, chi inizia bene dall’infanzia avrà maggiori probabilità di conservare anche in tarda età una salute orale ottimale. Il primo passo per una buona igiene orale riguarda la pulizia dei denti, vediamo quindi come lavarsi i denti correttamente e successivamente come prevenire la carie.

(Tratto da: http://www.universonline.it/_benessere/salute/17_03_24_a.php)

La gravidanza e i denti

La gravidanza è un periodo molto particolare della vita di una donna e in nove mesi si verificano tutta una serie di cambiamenti per preparare il corpo alla nascita del feto. Anche la salute orale muta profondamente poiché l’aumento dei livelli di ormoni da una parte e i cambiamenti delle abitudini alimentari dall’altra determinano l’insorgenza di patologie orali. Più in particolare l’aumento dei livelli di estrogeni e di progesterone provocano alterazioni gengivali mentre il cambiamento del regime alimentare provoca l’insorgenza di carie. Vediamo ora nei dettagli cosa succede durante i nove mesi della gravidanza.

LA GRAVIDANZA E LE MALATTIE DELLE GENGIVE

Il mutamento della situazione ormonale da una parte provoca un cambiamento della saliva (sia nella quantità che nella qualità) con la formazione di una maggiore quantità di placca dentale e di tartaro attorno ai denti, mentre dall’altra parte si hanno problemi a livello gengivale con gengiviti più o meno profonde oppure l’insorgenza di una malattia parentale vera e propria con conseguenze anche irreversibili poiché il processo infiammatorio si può estendere in profondità verso l’osso con la distruzione dei legamenti del dente e conseguente mobilità dei denti fino alla perdita degli elementi dentari (si tratta della cosiddetta gengivite gravidica). Un aspetto particolare è la formazione della epulide gravidica cioè un rigonfiamento della gengiva che può assumere anche importanti dimensioni.

LA GRAVIDANZA E LA CARIE

Durante la gravidanza si possono osservare vomito e rigurgito acido che espongono i denti all’azione dei succhi gastrici con conseguente rischio di intaccare lo smalto dei denti. Inoltre il cambiamento della dieta che tende a arricchirsi di zuccheri espone la donna all’ insorgenza di carie poiché aumentano i carboidrati presenti in bocca a disposizione dei batteri cariogeni.

PERICOLOSE CONSEGUENZE DELLE GENGIVITI IN GRAVIDANZA

Un aspetto da tenere in alta considerazione è l’aumento del rischio di parto prematuro oppure della nascita di bambini sottopeso. Infatti si riscontra clinicamente una correlazione tra le malattie parentali della madre e problemi nel nascituro. Pare che i batteri presenti in bocca durante le gengiviti possono possano penetrare nel circolo sanguigno e provocare fenomeni infiammatori sia a livello della placenta che del feto con conseguente aumento della probabilità di parto prematuro oppure di nascita di bambini sottopeso. Questi sono aspetti da non sottovalutare assolutamente.

LA PREVENZIONE

Per evitare tutte queste problematiche la prevenzione è essenziale. Regolari visite dal dentista, sedute di igiene orale, una corretta alimentazione, una dieta equilibrata, l’ abolizione del fumo di sigaretta, l’uso di gomme da masticare contenenti xilitolo, l’osservazione di una scrupolosa igiene orale sono tutte misure indispensabili per una corretta prevenzione. Si tratta di misure semplici ma altamente efficaci che determinano risultati importanti evitando complicazioni che potrebbero risultare anche molto gravi. Ricordiamo infin che anche l’uso del fluoro è indicato per rafforzare lo smalto del nascituro.